mercoledì 29 luglio 2009

L'ambasciatore del regno del Marocco in Australia risponde al Presidente del Timor Orientale a proposito della pellicola `STOLEN'previsto al festival















L'ambasciatore del regno del Marocco in Australia risponde al Presidente del Timor Orientale a proposito della pellicola `STOLEN'previsto al festival della pellicola di Melbourne
29/07/2009

Il sig. Mohamed Mael-ainin ambasciatore della sua maestà il re in Australia ha smentito ogni simiglarità storica tra la questione del Sahara ed il combattimento del Timor Orientale per la sua indipendenza, stabilita da SE il sig. José Ramos-Horta Presidente del Timor Orientale, in una lettera inviata al redattore principale del giornale australiano "The Sydney Morning Herald".

Quest'articolo si verifica in margine della proiezione della pellicola `STOLEN', che denuncia le pratiche di schiavitù nei campi di Tindouf, al festival della pellicola di Melbourne.

Quest'articolo rientra nel quadro di una campagna di rabbia orchestrata dai tifosi dei capi del Polisario in Australia dalla proiezione della pellicola `STOLEN'al festival della pellicola di Sydney in giugno scorso.

L'ambasciatore Mohamed Mael-ainin si è immediatamente reagito a quest'allegazioni con la spedizione di una messa a punto al giornale summenzionato con il titolo `qualche volta, anche un eminente capo di stato può essere ingannato .`

Occorre ricordare che il giornale “The Sydney Morning Herald„ ha pubblicato datato 22 luglio in un articolo se il presidente José Ramos-Horta sotto il titolo `la relazione del Timor con un conflitto Sahariano'(Timor's link to a Saharan struggle).

Nel suo articolo, l'ambasciatore Mohamed Mael-ainin si è dimostrato le divergenze storiche tra il combattimento del Timor zavorra per la sua indipendenza dell'Indonesia e la regione del Sahara occidentale che non è stata mai separata del territorio del regno dallo stabilimento del Marocco nell'anno 788.

Il sig. Mohamed Mael-ainin ambasciatore della sua maestà il re in Australia si è esortato l'opinione pubblica australiana alla ricerca della verità sul conflitto del Sahara occidentale lontano da ogni propaganda oscurantistà condotta dal fronte Polisario e che coinvolge gli abitanti sahraoui circondati nei campi di Tindouf e che tendono spesso a fuorviare capi imminenti di Stato di cui il Presidente del Timor Orientale, dixit SE l'ambasciatore Mohamed Mael-ainin. Qui di fronte il testo integrale della lettera inviata da SE l'ambasciatore Mohamed MaeAlAinain:



Ambasciata del
Regno del Marocco
Kingdom of Morocco
Canberra

A VOLTE, STESSO UN EMINENTE CAPO DI STATO PUO ESSERE TRUFFATO


Da: Mohamed MAEL-AININ
AMBASCIATORE DEL REGNO DEL MAROCCO IN AUSTRALIA
SIGNOR EDITORE DI “SYDNEY MORNING HERALD”

Signor editore,

Ho letto attentamente l'articolo che ha
pubblicato il 22 luglio che corre nella rubrica “opinione”, sotto la piuma SE il presiedono JOSE RAMOS-HORTA Presidente del Timor Orientale sotto il titolo: ''Timor's link to a Saharan struggle'', e con tutto il rispetto per l'eminente personalità di sua eccellenza il Presidente RAMOS-HORTA molti affatto fondamentali nella sua opinione sono molto più una parte presa che sua eccellenza ha sviluppato durante la sua lotta per l'indipendenza del Timor Leste, al lato degli elementi che raccomandano l'indipendenza del Sahara occidentale dal 1975 in Algeria, che una realtà storica come tende a dimostrarlo lungo il suo ''articolo-opinione''.

Sua eccellenza ha colto l'occasione della proiezione della pellicola “Stolen„ a Melbourne per esprimere il suo punto di vista sul fondo della controversia attorno al Sahara occidentale. Penso come lui che questa pellicola effettivamente debba essere vista oltre al tema dell’esclavagismo che solleva. Sottolineo passando che l’esclavagismo è una pratica bandita dalla Comunità internazionale, vietata ed imbarazzata che merita rimprovero.
Non puo essere tollerata da nessuna parte ed a chiunque, anche sotto la copertura di un movimento di liberazione ed ancora meno di un movimento separatista!

La scoperta da parte dei regista della pellicola “Stolen„ della pratica del esclavagisme ai campi “del polisario„ a Tindouf in territorio che dipende dall'autorità algerina è stata secondo i regista completamente fortuiti. Non era il loro apparecchio mobile. Ma, non hanno potuto occultarlo e tacersi. Farlo per comodo ad un movimento che raccomanda la liberazione sarebbe stata per loro un lotto del silenzio di cui si sarebbero rimproverati a tutto il resto della loro vita.

La loro alta coscienza li ha guidati. Ci? costa loro obiezioni di quelli che sopportano il suddetto movimento. Che a ci? non tenga! E meglio essere criticato per avere sottolineato una verità scoperta da occasione in occasione di un lavoro

-2- da ricerca, che di inzuppare in un lotto del silenzio per timore o per comodo.

Molte verità scientifiche sono state scoperte da occasione da ricercatori diventati più tardi di notorietà internazionale. La storia abbonda di grandi pensatori che sono stati appesi per avere sottolineato su il risultato delle loro scoperte.

Oggi fuochi incrociati cercano di soffocare i registà ''di Stolen''. Alcuni non mercanteggiano sui mezzi libero di portare Fetim ed il suo coniuge dell'Algeria per smentire le loro dichiarazioni e quelle delle loro, ma senza dire certamente che i loro bambini e genitori sono conservati in ostaggi sotto vigilanza estrema nei campi o la multa del polisario è stato scoperto.

Quando sua eccellenza il Presidente RAMOS-HORTA detto all'inizio del suo articolo: ''nel quadro dell'amicizia profonda che lega il popolo di Timor e quello del Sahara occidentale, ho visitato i campi del polisario a Tindouf e nei territori liberati e non ho incontrato alcun segno di esclavagismo'', non posso impedirsi di condividervi la mia stupefazione!! Questa dichiarazione è detta con una scorrevolezza e semplicità che fanno passare senza che si renda conto il fatto che sua eccellenza era venuta a Tindouf come capo di Stato amico, accompagnato tanto dalla sicurezza del paese ospite l'Algeria, che da parte delle milizie staliniane del polisario. Immaginate con me allora quale sarebbe la sorte di chiunque oserà presentarsi dinanzi lui ed a dirgli:
''Eccellenza, sono trattato in schiavo dai vostri amici che siete venuti a sopportare, aiutate a trovare la mia libertà! ''

Al paragrafo seguente sua eccellenza tratta gli australiani di ignari della questione del Sahara rispetto al popolo del Timor, che, lui, ne conosce tutti tenendoli e risultanti! Per lui è l'Australia che riceverà lezioni di storia di questa parte del mondo, da parte del Timor leggero… e là, egli comincia la lezione:

''Timor e Sahara occidentale tutti e due sono stati colonizzati da potenze iberiche (Portogallo e Spagna…'' ma ci? che non dice, è che la Spagna dirigeva sotto lo stesso sistema di colonizzazione tre altre regioni del Marocco che lui ha riassegnato, ciascuna ad una data diversa dopo negoziati. Si tratta di:

- tutta la parte del nord del Marocco di Tetuan a Nador, nel 1956

- la zona di Tarfaya che faceva parte del Sahara occidentale nel 1958

- la zona di Sidi Ifni nel 1969

- I due presieduti marocchini di Ceuta e Melilla continuano a soffrire la colonizzazione spagnola

Ci? che sua eccellenza ha occultato anche è che il Marocco, che ha negoziato e riuscito il recupero dei territori summenzionati da parte della Spagna partita da parte, era indipendente prima della spinta coloniale della 18esimo e del 19 esimo secolo. Certamente, il Marocco ha conosciuto un protettorato franco-espagnol di 1912 al 2 marzo 1956. Ma appena dopo la fine di questa protettorato il Marocco ha iscritto all'ONU i suoi reclami su tutti i suoi territori storici che non gli erano stati riassegnati nel marzo 1956 fra cui il territorio del Sahara occidentale.

Il Presidente RAMOS-HORTA nella sua lezione di storia non ha detto soltanto dal 1956 fino al 1974, il Marocco si confrontava solo alla Spagna all'ONU a proposito del Sahara occidentale, e che questa controversia è stata portata dinanzi alla Corte internazionale di giustizia (CIJ) da parte dei due soli ''stati interessati'': il Marocco che richiedeva il territorio e la Spagna che lo colonizzava.

L'Algeria e la Mauritania che volevano interferire nella controversia dinanzi alla CIJ sono state accettate soltanto come ''parti interessate'', a causa dell'esistenza di frontiere comuni tra esse e Sahara occidentale (vedere il parere consultivo della Corte internazionale di giustizia espresso il 16 ottobre 1975.

A questa data, il polisario appena era appena nato sul territorio algerino, e non aveva ancora alcuna presenza sulla scena internazionale.

Il presidente HORTA non ha neppure detto che la questione che era posta dall'assemblea generale dell'ONU alla CIJ era:

’’’’Prima della sua colonizzazione da parte della Spagna, il territorio del Sahara occidentale, era un territorio senza padrone? E qualora non lo fosse, quali relazioni aveva con il regno del Marocco? ‘’’’

Sua eccellenza certamente non ha detto che la risposta del CIJ era:

““Prima della sua colonizzazione da parte della Spagna, Sahara occidentale non era un territorio senza padrone (terra nullius)! ‘’’’

““Prima della sua colonizzazione da parte della Spagna, Sahara occidentale aveva relazioni di fedeltà con il regno del Marocco’’’’

Ricordo qui che tutta la storia della sovranità del Marocco su tutti i suoi territori da oltre 12 secoli della sua esistenza come Stato indipendente (il Marocco è uno Stato da 788, è il primo paese a avere riconosciuto l'indipendenza degli Stati Uniti d'America come la ha affermata nel suo discorso al Cairo il Presidente OBAMA il 4 giugno 2009) si basa sul principio sacro-santo “della nazionalità„, che è del resto la sostanza anche degli argomenti degli avvocati del Marocco dinanzi alla CIJ.

Dunque, qualsiasi raffronto della cronistoria del Timor e del Sahara occidentale è nullo e non avvenuto.

I tentativi del Presidente RAMOS-HORTA di fare questo raffronto hanno per scopo principale di flirter con la sensazione d'appoggio accordata dall'Australia e gli australiani alla lotta del popolo del Timor per creare l'amalgama nei loro spiriti. E del resto per approfittare di avrà del premio Nobel RAMOS-HORTA che i detrattori della pellicola “Stolen„ che hanno l'appoggio del presidente, gli ha fatto appello in catastrofe. Ha lasciato le sue responsabilità di capo di Stato per venire a partecipare al festival della pellicola di Melbourne per dare più credibilità alle allegazioni di quelli che sopporta. E un sostegno militante. Se deve essere guerra, guerra sia!

Per tutto ci? che precede, e per molte altre ragioni storiche che lo spazio riservato a questa risposta non puo contenere, posso soltanto dire che, nonostante l'opposizione profonda di idee tra il il Presidente RAMOS-HORTA ed io stesso sulla questione del Sahara occidentale, sono invece completamente di parere con lui quando invita, verso la fine del suo articolo, tutti gli australiani a: “prendere il loro tempo bene per comprendere tutte le sfide che circondano la questione del Sahara occidentale, i tutti implorant a cercare la verità con vigilanza ed impegno, per paura che le menzogne diventino manifeste e che gli interessi stretti di alcune potenze abbiano libera corte sulle idee e sui poteri’’ intendo con ci? le allegazioni menzoniere dell'Algeria ed i suoi assistenti.

In compenso, il suo appello al resto del mondo per sostenere la separazione del Sahara occidentale del Marocco e gli epiteti di cui lo innaffia, è in contraddizione con la realtà storica, la geografia, il benessere delle popolazioni del Sahara che vi vive in modo pacifico nel quadro delle istituzioni democraticamente elette che le rappresentano al Parlamento ed al governo marocchino.

Quanto ai sahraoui che soffrono nei campi dei profughi a Tindouf in Algeria, e di cui si porta difensore, sento profondamente la loro sofferenza. Questa sofferenza è il fatto di quelli che li parcheggiano in questi campi contro il loro gradimento, conservati di qualsiasi parte in deserto pieno, per presentarle tale in una parte teatrale drammatica dinanzi ad ospiti da una propaganda menzoniera, che utilizzano il falso orchestrata dal polisario ed i suoi Assemblea, ospiti di cui a volte un eminente capo di Stato in questo caso SE il presidente RAMOS-HORTA. Mi rammarico del fondo del mio umile cuore che si sia lasciato imbarcare in tale sostegno incondizionato al quale la storia darà torto.




Fonti:

Il portale politico del Sahara occidentale:
www.corcas.com

Il portale del Sahara occidentale:
www.sahara-online.net

Il portale della cultura hassani:
www.sahara-culture.com

Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-developpement.com

Il portale dello sviluppo sociale nella regione del sahara occidentale:
www.sahara-social.com

Il portale delle città del sahara occidentale:
www.sahara-villes.com

lunedì 27 luglio 2009

Nuovo scambio di visite familiari da e verso la provincia di Laayoune












Nuovo scambio di visite familiari da e verso la provincia di Laayoune 27/07/2009

L'operazione di scambio di visite familiari, controllata dall'alto commissariato per i profughi (HCR), tra i campi di Tindouf, al sud dell'Algeria, e le province del sud del regno, si è proseguita, venerdì, dall'organizzazione del ventiquattr'ore su ventiquattro viaggio a titolo dell'anno 2009 e questo, da e verso la provincia di Laayoune.

Questo scambio ha conosciuto la partecipazione di 64 beneficiari che appartengono a 13 famiglie, indica un comunicato dell'Ufficio del coordinamento marocchino con Minurso.

Così, sette famiglie che totalizzano 32 persone originarie della provincia di Laayoune si sono imbarcate, venerdì a 06:30 della mattina a bordo di un aeromobile dell'ONU, all'aeroporto di Laayoune a destinazione di Tindouf (Campo-Smara), prima che sei famiglie che totalizzano 32 persone in provenienza dallo stesso campo, si sono sbarcate dello stesso aereo alle 11:15.

Secondo la stessa fonte, questo scambio si è svolto dal lato marocchino in buone condizioni e qualsiasi disposizione è stata adottata per garantire una buona accoglienza ai partecipanti e facilitare loro le formalità d'impiego, al livello dell'aeroporto d'imbarco e di sbarco.

Con questo scambio, il numero totale delle persone che hanno beneficiate delle visite familiari, dal 5 marzo 2004,ammonta a 8.722, di cui 4.481 persone in provenienza dai campi di Tindouf e 4.241 persone in partenza delle province del sud.

L'Ufficio del coordinamento marocchino ribadisce la sua soddisfazione quanto alla prosecuzione dell'operazione di scambio di visite familiari e chiama il HCR a fare rispettare scrupolosamente le disposizioni del piano d'azione ed a portare l'altra parte ad astenersi di ogni atto suscettibile di arrecare pregiudizio al carattere umanitario di questo programma, in particolare il ricorso al frazionamento delle famiglie in provenienza dai campi di Tindouf, conclude il comunicato.




Fonti:

Il portale politico del Sahara occidentale:
www.corcas.com

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mercoledì 10 giugno 2009

Un membro del Corcas partecipa ad una conferenza che chiama l'UE a sostenere l'autonomia al Sahara









Un membro del Corcas partecipa ad una conferenza che chiama l'UE a sostenere l'autonomia al Sahara





I partecipanti ad una conferenza, lunedì a Bruxelles, hanno chiamato l'Unione europea da sostenere l'iniziativa marocchina d'autonomia come " sola soluzione realistica e realizzabile" della questione del Sahara.





Questa conferenza è stata organizzata dal comitato speciale incaricato del Sahara marocchino in Europa (CSCSME) sul tema: " Visioni e realtà attuali al Sahara marocchino".





" Vogliamo trasmettere oggi un messaggio all'Unione europea (...) per che sostiene la soluzione della ragione e del futuro, quella dell'autonomia regionale" , ha affermato il dott. Hibato Malainine Al Abadila, membro del Consiglio reale consultivo per gli affari sahariani, a questa conferenza "

Il Marocco ha presentato una soluzione coraggiosa che garantisce alle popolazioni province del sud un'ampia autonomia di gestione dei loro affari all'immagine delle grandi democrazie europee" , ha sottolineato, ricordando che il Consiglio di sicurezza si è felicitato di quest'iniziativa seria e credibile.





Optando per una politica di regionalizzazione avanzata per rafforzare le sue acquisizioni democratiche ed associando le popolazioni alla gestione dei loro affari, il Marocco ha dato una lezione di coraggio ed un esempio di democrazia e di libertà, ha aggiunto il sig. Malainine Al Abadila.





Dopo avere esaminato gli aspetti storici della regione del Sahara e le basi di l' Stato nazione del regno, il dott. Malainine Al Abadila ha ricordato il combattimento delle popolazioni della regione per la liberazione del Marocco del giogo del colonialismo, " un combattimento che si è svolto in una simbiosi perfetta con il trono glorioso alaouita".





L'attaccamento delle popolazioni delle province del sud alla marocanità del Sahara, attinge la sua benzina nelle basi storiche dello Stato nazione e nei legami secolari che queste popolazioni hanno sempre avuto con le dinastie marocchine, ha aggiunto.





Il dott. Malainine Al Abadila ha anche messo in evidenza il clima di libertà e di democrazia che regna in Marocco sotto la condotta illuminata di SM Re Mohammed VI ed i vasti cantieri di riforme impegnati in tutti i settori, cosa che gli ha valso, ha sottolineato, un posto di scelta nel concerto delle nazioni.





Ha chiamato a questo proposito l'Unione europea da sostenere il Marocco nella sua marcia verso il progresso e tutte le iniziative in grado di rafforzare le sue acquisizioni democratiche ed il suo sviluppo economico.

L'Unione europea ha ogni interesse ad avere un partner forte e dinamico nella regione, ha aggiunto.





Il dott. Malainine Al Abadila ha d'altra parte invitato l'Algeria da prendersi tutte le sue responsabilità quanto alla situazione delle popolazioni sequestrate nei campi di Tindouf, che parla delle sofferenze che lui stesso ha sopportato nel momento in cui il suo fratello era imprigionato dagli Algerini a Ouargla.





" (Algerini) chiedo loro di cessare di perturbare il mercato dello sviluppo del Magreb arabo e di fermare di scalzare ogni iniziativa di costruire il nostro futuro comune" , ha dichiarato.





Da parte sua, il rappresentante del CSCSME Hassan Benhammou ha chiamato l'Unione europea da intervenire per mettere un termine alle sofferenze delle popolazioni sequestrate a Tindouf e denunciare la deviazione dell'aiuto umanitario da parte del Polisario.





Ha anche chiamato ad esercitare pressioni sull'Algeria, " principale responsabile di questo dramma umano" , per " rispettare il diritto internazionale umanitario e liberare le persone innocenti che detiene sul suo territorio".









Fonti:



Il portale politico del Sahara occidentale:

www.corcas.com



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lunedì 18 maggio 2009








La risoluzione 1871 ha rafforzato i referenziali dell'ONU e confutato la logica delle altre parti (Fihri Fassi) - sviluppo -. Rabat 14 maggio (MAP) -

L'ultima risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sul Sahara (1871), ha rafforzato i referenziali onusiani e gli sforzi dell'inviato personale del segretario generale dell'ONU, iscrivendosi in continuità del processo impegnato nell'aprile 2007, che confuta così la logica delle altre parti, ha sottolineato, giovedì a Rabat, il ministro degli esteri e della cooperazione, M.Taïb Fassi Fihri.

Intervenendo dinanzi alla Commissione degli affari esteri, della difesa nazionale, e per gli affari islamici alla camera dei rappresentanti, il Sig. Fassi Fihri ha spiegato che questa risoluzione, adottata al'unanimità con il CS il 30 aprile scorso, ribadisce l'appoggio del Consiglio a qualsiasi disposizione della risoluzione 1813, che consolida la sua posizione centrale come " strato di strada" per raggiungere un regolamento politico e definitivo di questo conflitto.

Il Consiglio di sicurezza ha qualificato, per la quarta volta, gli sforzi del Marocco di " serietà e credibili" , di stesso che ha dedicato la preminenza dell'iniziativa marocchina d' autonomia, ha detto il ministro, aggiungendo che il Consiglio di sicurezza ha sottolineato l'imperativo del processo di negoziato, lontano da qualsiasi ricatto.

Il CS ha messo l'accento sull'importanza estrema dell'aspetto umanitario, che raggiunge in ciò gli appelli lanciati dal Marocco per aumentare il blocco imposto alle popolazioni dei campi di Tindouf in Algeria e mettere un termine al loro calvario.

Il Marocco, ha proseguito, auspica in questo contesto che l'Algeria si conforma all'appello del Consiglio di sicurezza permettendo all'alto commissariato delle Nazioni Unite per i profughi (HCR) di compiere interamente e senza ostacoli il suo mandato umanitario, in particolare per quanto riguarda l'identificazione e del censimento delle popolazioni dei campi di Tindouf e dell'esercizio del loro diritto al ritorno liberamente acconsentito fra le loro famiglie nella madre patria per vivervi in qualsiasi quietudine, stabilità e sicurezza.

Il Consiglio di sicurezza, come c'è il caso per l'inviato personale del segretario generale dell'ONU, ha chiamato l'Algeria da cooperare con le Nazioni Unite, ma anche con il Marocco per raggiungere una soluzione politica e realistica a questo conflitto, ha richiamato il ministro, notando che il regno, al modo del CS, sottolinea l'importanza delle misure di fiducia tra le popolazioni di Tindouf in Algeria e le loro famiglie in Marocco, che devono continuare nel rispetto della loro portata umanitaria lontano da " ogni instrumentalizzazione politico malvaggia".

Ricordando gli importanti sviluppi che ha conosciuto la questione nazionale al livello delle Nazioni Unite, al favore della dinamica impegnata dall'iniziativa marocchina d'autonomia, il Sig. Fassi Fihri ha segnalato, che di fronte a questi sviluppi, gli avversari hanno tentato di ostacolare questo processo, che scommette sulla nomina del sig. Christopher Ross come nuovo inviato personale del SG dell'ONU al termine della missione del sig. Peter Van Walsum, in particolare dopo la presentazione delle conclusioni oggettive di quest'ultimo che ha confermato che l'opzione dell'indipendenza è non realistica ed irrealizzabile.

Su alte istruzioni di SM il re, la diplomazia marocchina si è attivato al livello dei centri di decisione alle Nazioni Unite ed a tutti i livelli per fare abortire i stratagemma degli avversari, in questo senso, ha aggiunto il ministro, che il regno ha iniziato " un dialogo franco, chiude e global" con il segretario generale dell'ONU per definire le norme ed il quadro della missione del nuovo inviato personale, Christopher Ross.

In questo senso, il segretario generale dell'ONU ha chiaramente esortato, nel gennaio 2009, il suo inviato personale a continuare a sostenere gli sforzi del suo predecessore ed a operare, ai lati di tutte le parti, di cui l'Algeria, sulla base della risoluzione 1813, ha aggiunto.

Al termine del suo tondo nella regione, l'inviato personale ha presentato, il 14 aprile scorso, una relazione equilibrata al segretario generale dell'ONU che contiene, in particolare il suo appello alle varie parti per andare al di la nel processo di negoziato e fare mostra di volontà politica di avviare negoziati nel quadro di riunioni ristrette ed informali, ha aggiunto il ministro.

Nonostante le grandi pressioni e campagne tendenciose nelle quali sono state implicate ONGS internazionali, la relazione ha ribadito, di nuovo, che i diritti dell'Uomo non dipende dalle prerogative della minurso.

In applicazione dell'approccio partecipe istituito da SM Re Mohammed VI, capi di parti politiche sono stati spediti presso i membri permanenti del Consiglio di sicurezza più la Spagna in vista di immunizzare la dinamica politica creata dalla risoluzione 1813 contro ogni deviazione sotto-tenuta dallo sfruttamento della questione dei diritti dell'Uomo.

Nel corso delle deliberazioni del Consiglio di sicurezza e su alte istruzioni reali, la diplomazia marocchina ha intrapreso un'azione decisiva ed ha fatto sforzi instancabili presso l'insieme dei membri del suddetto Consiglio, ha proseguito, notando che di fronte al fallimento e l'incapacità delle altre parti da alterare le acquisizioni del Marocco, hanno adottato una strategia disperata per imporre il fatto compiuto, come lo dimostrano gli atti provocatori nella regione d'Al Mahbes datato 10 aprile ultimo, in grave e violazione ovvia delle disposizioni della tregua conclusa nel 1991.

Ha ricordato che, in questo contesto, un gruppo di 1400 persone, fra cui stranieri, inquadrati da elementi militari del Polisario armati, ha partecipato a questa azione iniziata direttamente a partire dal territorio algerino, cosa che dimostra l'implicazione e la responsabilità manifeste dell'Algeria nella preparazione e l'esecuzione di quest'operazioni che costituiscono una minaccia per la sicurezza e la stabilità nella regione maghrebina.

Su alte istruzioni reali, il ministro ha indicato avere indirizzato una lettera al Consiglio di sicurezza per adottare le misure che si impongono di fronte a questo grave incidente, che mette in guardia che qualsiasi indulgenza riguardo a questi atti da parte della Minurso sarebbe interpretata dalle altre parti come un segnale verde per riprodurre tali atti.

In seguito alla proroga del mandato del Minurso per un anno, il Marocco ha ribadito la sua buona fede e la sua intera disposizione da sostenere gli sforzi del segretario generale e del suo inviato personale per raggiungere una soluzione politica di compromesso, su base dell'iniziativa marocchina, in modo da consolidare la costruzione maghrébine in un clima impressiona di buona vicinanza e di rispetto delle costanti nazionali.

Trattandosi del sostegno del congresso americano all'iniziativa d'autonomia, il Sig. Fassi Fihri ha segnalato che, parallelamente alle azioni diplomatiche che mirano a mettere in fallimento le opere degli avversari, il sostegno crescente alla proposta marocchina e la comprensione manifesta quanto all'efficienza e l'audacia di questo progetto non hanno fatto che prendere di portata, al favore delle posizioni espresse da paese influente.

In una lettera indirizzata al presidente americano, ha proseguito, 229 deputati americani che appartengono alle parti democratico e repubblicano nell'ambito della camera dei rappresentanti sottolineano che questa proposta " aprirebbe la via ad una cooperazione regionale più ampia per fare fronte alle sfide di Securità e croissants" economici; , di stesso che hanno deplorato che " molto pochi progressi sono stati realizzati al termine dei quattro round di negoziati".

Dopo avere ricordato che la vertenza territoriale non risolta del Sahara costituisce " l'ostacolo il più temibile che impedisce gli sforzi degli Stati Uniti e quelli dei loro partner nella regione" , questi deputati hanno ritenuto che la posizione americana, che favorisce l'autonomia per Sahara " sotto la sovranità marocchina, è la sola soluzione viabile" , soprattutto che l'ex-inviato personale ha affermato che l'indipendenza del Sahara " non è un'opzione realizzabile".

Il Sig. Fassi Fihri ha anche ricordato il sostegno di importanti personalità politiche all'iniziativa d'autonomia, come l'ex segretario di Stato americana Madeleine Albright ed il segretario alla difesa Wesley Clark e l'ex segretario di Stato al tesoro americano Eisenstadt, che hanno sottolineato, in una relazione dell'istituto americano degli studi e ricerche strategiche, soltanto l'autonomia rimane la migliore via per regolare la questione del Sahara, allo scopo di garantire l'integrazione regionale e fare fronte alle sfide di sicurezza in Africa del nord.




Fonti:

Il portale politico del Sahara occidentale:
www.corcas.com

Il portale del Sahara occidentale:
www.sahara-online.net

Il portale della cultura hassani:
www.sahara-culture.com

Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-developpement.com

Il portale dello sviluppo sociale nella regione del sahara occidentale:
www.sahara-social.com